anche perché siamo sempre più
poveri. Questo, il senso di alcuni dati riportati oggi dai quotidiani. Nel 2018
sono nati solo 400.000 bambini; meno della metà di quelli che venivano al mondo
durante gli anni del boom. I salari italiani, nel frattempo, sono inchiodati ai
livelli di vent’anni fa. Tra il 2000 e il 2017, la paga annua di un francese è
aumentata di 6.000 Euro. Quella di un tedesco di 5.000 Euro. Quella di un
italiano è cresciuta di soli 400 miserrimi Euro. Numeri che imporrebbero una
strategia univoca. L’elaborazione di un piano di aumenti salariali abbinato a
interventi a sostegno delle giovani famiglie. La creazione di asili nido. Di
assegni familiari che non siano solo simbolici. Di un programma di edilizia
pubblica. Di vere borse di studio già per gli studenti delle medie. Di tutto
quello che possa rendere meno “eroica” la decisione di avere dei figli. Il
governo gialloverde, ha scelto di fare tutt’altro. Lasciando perdere la solenne
idiozia di lottare contro l’immigrazione in un paese che sta perdendo abitanti,
ha preferito destinare tutte le risorse disponibili ai pensionati futuri. A
loro e a un “reddito di cittadinanza” che, per come è assegnato, pare solo
un’elargizione alla “plebe”. Neppure una parola sulle politiche salariali. Alle
famiglie pensa solo il terrificante Pillon. Esemplare, per certi versi.
Qualcuno lo accusa di voler riportare la società italiana al Medioevo. Non è
così. Il suo obiettivo sono gli anni 50 o, forse, il ventennio. Età “mitiche”
cui vorrebbe tornare applicando, questo sì, i principi del pensiero medioevale.
Più in generale di tutto il pensiero primitivo. Quando piove, escono le
lumache. Il primitivo nota la contemporaneità e ne deduce che le lumache
portano la pioggia. Da questo, a pensare che basti levare di mezzo le
lumache per far tornare il sole, il passo è breve. Demenziale, ma non più
dell’idea che basti uscire dall’Euro (nonostante i continui record delle nostre
esportazioni) per crescere di nuovo come negli anni sessanta. O, e qui si
arriva al pillonismo, che basti ricacciare le donne in casa e incatenarle ai
fornelli perché tornino a riempirsi le culle. Che basti riportare indietro le
lancette dell’orologio dei diritti civili per tornare all’epoca dei telefoni
bianchi. Anche se mentre l’attrice rispondeva al telefono bianco in questione,
dentro un film dell’era mussoliniana, in ampie zone del paese si viveva come
nel terzo mondo. Là dove torneremo, di questo passo. Ignorando i dati della
realta per occuparci, invece, di quello che è secondario o irrilevante (che
dire del problema della sicurezza? Che in un paese che nel 2017 ha avuto un
gran totale di 3, dico tre, morti per rapina nelle case, non esiste). Seguendo
i pifferai di una politica che cerca di comprare il nostro consenso, ma ci
chiede di tenere gli occhi fissi sul nostro ombelico. Senza curarci del futuro.
Senza neppure guardare davvero al presente.
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