mercoledì 13 giugno 2018

Cari amici grillini e lontani,

prima di farvi fagocitare dal fascio-leghismo, venite a fare un giro con me. Cominciamo da Brescia. Secondo le statistiche è una delle città italiane con più stranieri. Andandoci si ha quell’impressione. Resta bianchissima, non la si potrebbe confondere con una città inglese o francese, ma certamente si vedono parecchi neri. Per i bresciani, però, non sono un problema. Non così grande, abbiamo visto, da far loro scegliere un sindaco leghista. Poi andiamo nelle valli bianco latte. Di neri, da quelle parti, quasi non ce ne sono. La gente, però, vota in massa per la Lega. Parla d’invasione e della necessità di fermare le orde africane. Qualcosa del genere si constata andando prima a Milano, che non è Parigi o Londra ma nelle cui strade vedrete anche gente di colore, e poi nella mia Brianza dove ci sono decisamente meno stranieri. Nella metropoli la Lega non sfonda; dalle mie parti i leghisti sono maggioranza. Iniziate a sospettare qualcosa? Visitare l’Ungheria o la Polonia dovrebbe bastarvi. Quasi nessun nero o islamico, eppure popolazioni pronte a votare a destrissima; per chi promette di proteggere la cristianità di quelle terre assediate da va a sapere chi. Mentalità d’assedio che ha poco a che vedere con la geografia. Ultima fermata la California. Il Carotone gioca allo statista con l’amichetto coreano, ma laggiù ha preso una scoppola. In quello stato l’invasione messicana c’è davvero. Si sente parlare spagnolo ovunque. Nessuno, però, si sogna d’invocare il muro, e il candidato repubblicano, nel primo turno per l’elezione di un senatore tenutasi pochi giorni fa, ha racimolato la miseria dell’8 (otto) %. I più trumpiani, spaventati dai messicani “stupratori”, vivono nel mezzo dell’America, dove di forestieri se ne vedono pochi. Capito, ora? Non è il numero degli stranieri a produrre insofferenza. Quasi il contrario. Dove ce ne sono pochi, dove si può vivere senza avere a che fare con loro, prevalgono i pregiudizi, rinforzati dalla pessima predicazione dei Salvini locali. Dove sono più numerosi, dove inevitabilmente finiscono per diventare vicini di casa e colleghi, si arriva a scoprire che sono semplicemente altri esseri umani, né più né meno di noi. Bene. Detto questo, piantatela di ripetere “sono troppi”, “la gente non ce la fa più”, “bisogna dire basta” e tutte le altre baggianate, contrarie a ogni evidenza statistica, della propaganda leghista. Ricordatevi che a livello nazionale gli stranieri, per la maggioranza romeni e albanesi, rappresentato solo l’8, 3% della popolazione, mentre a Brescia sono quasi il 19%, e tornate a ragionare. Vi lascio complimentandomi per l’attenzione che dedicate ai migranti pur sapendo che per la loro accoglienza spendiamo un misero 0,3% del Pil. Posso solo immaginare quanto vi impegnerete quando si tratterà di affrontare i problemi veri del paese. Prima o poi. Quando e se Salvini ve ne darà il permesso.

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