lunedì 4 giugno 2018

Stai zitto,

mi ingiunge una feroce leghista. Stai zitto e rispetta un governo finalmente nato dalla volontà popolare. Lei commenta così una delle mie pillole. Io penso a tanti miei amici grillini e mi cadono le braccia. Amici che ora tacciono. Alcuni, pochissimi, stanno ripensando il proprio rapporto con il Mo’ vi mento (ma quanto vi mento). La maggioranza, si arrampica sui vetri. Cerca scuse, ma non riesce a nascondere il proprio imbarazzo. Hanno votato Cinque Stelle partendo da sinistra. Spesso convinti di votare per la “vera sinistra”. Scoprono di aver contribuito a far nascere il governo più di destra della storia repubblicana. Un governo leghista e nero che è stato creato a tavolino. Frutto di lunghe e laboriose trattative. Nato nel palazzo, come quelli che l’hanno preceduto. Un governo che non ha nulla a che vedere con le scelte dei cittadini. Questo se non si vuole procedere all’ennesima riscrittura della storia. Se non si vuole continuare a violentare la memoria. Lega e M5S si sono presentati alle elezioni da avversari, non da alleati. Di Maio, il pessimo Di Maio, starnazzava “mai con la Lega”. Tanti italiani, se per caso, hanno votato in base a queste premesse e promesse. E di certo senza sapere, o neppure immaginare, che il loro futuro presidente del Consiglio sarebbe stato Conte, lo sconosciutissimo Conte. Altro che stare zitti, mentre la macchina della disinformazione leghista non smette di funzionare. Mentre Salvini è diventato padrone del paese pur essendo stato votato da meno del 13% degli aventi diritto. Grazie alla propria furbizia, non certo al volere degli elettori. Grazie a milioni di voti grillini che sono stati dirottati, trasbordati da sinistra all’estrema destra, in un’operazione che, conoscendo le simpatie del Megafono, sospetto sia stata premeditata. Senza il minimo rispetto di una volontà popolare che leghisti e grillini dovrebbero avere il pudore di non tirare in ballo. Non ora. Non dopo averla sequestrata.

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