sabato 24 febbraio 2018

Lasciate perdere quel cretino.

Sì, parlo del Carotone. Della sua idea di armare gli insegnanti. Una mitragliatrice sulla cattedra, un campo minato attorno alla lavagna e la sicurezza è garantita. Guardate i ragazzi. Quelli che organizzano raduni e marce per avere leggi che limitino la vendita di armi. Quelli che guardano dritto nelle telecamere per accusare i politicanti d’essere quel che sono: dei supini dipendenti delle varie lobby. Quei ragazzi sono il meglio dell’America. Loro e i loro fratelli di poco maggiori, che avrebbero votato Bernie all’ottanta per cento o giù di lì. Mettete da parte anche l’anti - americanismo. Siamo a mezzo secolo dal sessantotto. Ricordate dove è iniziato? Non a Parigi: a Berkeley, e nel 1964. Capirete perché quei ragazzi fanno sperare anche noi. L’Atlantico è un oceano stretto: quel che accade su una sponda, si ripercuote sull’altra. Guardate a quei giovani e guardate ai nostri. Provate a parlarci. Non ho dati statistici. Ne conosco pochi. Figli di amici. Qualcuno che è venuto alle mie presentazioni. Qualche compagno di classe dei miei figli. Pochi ma tutti sorprendenti. L’esatto contrario di come sono descritti. Col telefonino sempre in mano? Vero. Come noi ci intrattenevamo in altri modi, non più intelligenti. Per il resto sono come eravamo noi, alla loro età. Sono curiosi e aperti. Se non sanno è perché nessuno ha insegnato loro. Perché i primi ad avere la testa infilata nei telefonini sono i loro genitori. Basta mettersi a raccontare e loro ascoltano. Basta dire e loro chiedono. Come facevamo noi, magari con i reduci e i vecchi partigiani. O anche solo con chi aveva vissuto proprio il sessantotto. Sono come noi e meglio di noi. Cresciuti dentro la crisi; con i soldi contati. Ma vogliono questo e quello? Molto meno dei paninari anni ’80. Hanno, soprattutto, una praticità che noi non avevamo. Si preoccupano del lavoro che faranno. Ti sorprendono con ragionamenti straordinariamente maturi. E non hanno pregiudizi. Noi ci sforzavamo di non averne; loro proprio non ne hanno. Ovvio, pensi poi. Hanno il compagno di banco nero. Si sono innamorati di una ragazzina nordafricana o romena. Le cavolate di Salvini, Meloni & co. per loro sono incomprensibili. Sparate di una politica piena di polvere e con le ragnatele; buona per accalappiare i voti degli sfigati di mezza età. Una politica che non è per loro, come non sono per loro il nazionalismo da operetta, i saluti romani e le teste rasate. Contrastano, oltre a tutto, con quella loro praticità; con la loro esigenza di soluzioni reali a problemi veri. Non a caso, i ragazzi americani sognano, udite udite, la social-democrazia all’europea. Da noi, altro che Brexit, otterrà il loro voto chi si deciderà a costruire davvero l’Europa. E se non lo farà nessuno, lo faranno loro. Con buona pace del fuoriuscito dal mausoleo, dell’ubriacone da bar sport e dei loro elettori. Mandando a quel paese un paio di generazioni, compresa la mia. Generazioni che, basta vedere per chi hanno votato e pare vogliano votare, a questo punto non li valgono.

Nessun commento:

Posta un commento