lunedì 12 febbraio 2018

“Ma il PD questo; ma il PD quello”.

Per anni è stato il vostro mantra. Siete stati dei complici. Sì, complici di una demenziale riscrittura della storia che ha fatto del PD il responsabile di tutti i mali del paese. Che ha fatto dimenticare agli italiani come e per colpa di chi si sono trovati nel pantano. Il disastro pentapartitico? I giovani neppure sanno cosa sia stato. Gli allucinanti governi berlusconiani che ci hanno portato a un passo dal baratro? Come se non fossero mai esistiti. Perché Renzi. Perché il PD. Sempre a picchiare da quella parte. Mai una critica al Bandana e alla sua banda. E comprensione, oh quanta comprensione, nei confronti di Salvini e dei suoi elettori. Gli ultimi. (Ma quando mai?) I dimenticati (come no: al governo nelle loro regioni da sempre). Quasi degli alleati naturali. Il risultato di tutto questo? Se i sondaggi che girano hanno un minimo di fondamento, voi state per consegnare l’Italia alle destre. Sissignore, voi. Convinti che Berlusconi fosse morto e sepolto. Che la Lega fosse destinata a restare confinata al Nord. Che bastasse erodere la base del PD per stravincere. Illusi. Siete arrivati a parlare in nome del popolo italiano. Delirando. Come se aveste già conquistato l’ottanta per cento dei consensi. Sempre criticando. Senza però mai prendere posizione in modo netto. Né di destra né di sinistra: oltre. Sì: nel territorio dei paraculi. Una tattica che ha funzionato, fino a quando avete dovuto fare delle scelte. La prima? Quella del vostro candidato. Dovevate essere rivoluzionari e ve ne siete usciti con Di Maio. Quel giorno vi ho invitato a segnarvi i risultati degli ultimi sondaggi. Non sareste mai andati oltre. Mai. La vera sinistra che accoglie a bracciaperte i militanti di Casapond e ha il volto di un andreottiano semi-alfabetizzato? Ma davvero pensavate funzionasse? Che gli italiani avrebbero scelto il nulla totale che gli stavate presentando? Berlusconiani e leghisti hanno preferito gli originali a una loro pallida copia e sono tornati all’ovile. I piddini dubbiosi, schifati, non si sono mai mossi. Siete rimasti col cerino in mano. Lo ha capito benissimo il Megafono. Furbo lui. Fiutata l’aria ha levato le tende. Tornerà poi, da salvatore della vostra patria. Dopo una sconfitta che, però, per voi può essere terminale. Su quale linea fermerete la vostra ritirata? Su quali valori vi arroccherete? Passata l’ondata di consensi, cosa vi indentificherà? Risposte che dovete darvi in fretta. Altrimenti? Evaporerete. Come il partito di Giannini (magari, se studiaste un po’ di storia ...). Scuotete le teste? Immagino già come mi risponderete quando vi ricorderò il vostro passato: “Grillini noi? Mai.”

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