mercoledì 27 dicembre 2017

E’ un’invasione. Sono milioni. Decine di milioni.

E’ un intero continente che vuole venire da noi. Lo dicono i tiggì. E gli speciali dei tiggì. E le rubriche di approfondimento (ma de che?) dei vari tiggì. Tutto il giorno. Su tutti i canali. Per tutta l’estate. In collegamento l’inviata/o speciale. Abbigliamento da Desert Storm/ Iraqi Freedom. Toni drammatici. Come se non fossero quelli sui barconi ma lei/ lui a rischiare la vita. O i telespettatori preoccupati, anzi spaventati, anzi terrorizzati, sui loro divani in vera o finta pelle, comprati a rate o lascito della nonna. Il numero degli sbarcati del giorno letto come neanche Cronkite quello dei morti in Vietnam. E gli ospiti in studio. I politici difensori della Patria, dell’Occidente e della Cristianità (altro che quel komunista & terzomondista del Papa). I geostrateghi. Gli esperti di questo e quello. Gli ammiragli in pensione e i profondi conoscitori della realtà di vai a sapere dove. Ognuno con le sue idee. In fondo tutti d’accordo. Dicono “bisogna aiutarli a casa loro”, ma senza crederci. Bisogna fermarli con le cattive, lasciano capire. Anche con le cattivissime. Loro e le maledette Ong che non li lasciano affogare. Perché è inutile parlare di diritti dell’uomo o, più semplicemente di giustizia. Anzi, è da orridi buonisti. La realtà è che non abbiamo spazio per tutta l’Africa. 
Qualche giorno fa il ministero degli Interni ha comunicato il numero dei migranti arrivati via mare nel 2017. Sono stati circa 119.000. Il 33% IN MENO dei 180.000 arrivati nel 2016. Il dato è stato debitamente riportato da giornali e televisioni. Senza la minima enfasi, però, senza speciali o altro.
La dimostrazione di come il pessimo giornalismo nostrano possa fare disinformazione anche senza inventare nulla. Semplicemente gonfiando certe notizie e nascondendone altre. Secondo un preciso disegno o solo per conquistare un lettore o uno spettatore in più. Certo venendo meno al proprio ruolo. Non che sia una novità. Se la nostra democrazia è in queste condizioni è anche perché i suoi cani da guardia hanno quasi sempre abbaiato a comando.

P.S Il numero dei migranti sbarcati lo avete letto. Non è un segreto che la maggior parte di loro se ne andrà altrove. Si unirà ai 124.000 italiani che sono emigrati l’anno scorso. D’altra parte, i nostri connazionali residenti all'estero sono ormai cinque milioni: esattamente quanti gli stranieri che vivono da noi. Basterebbe fermare gli sbarchi e i nostri giovani troverebbero lavoro in Italia? Ma non diciamo fesserie. Con una laurea in tasca non aspirano a lavorare in fonderia o a raccogliere pomodori. Piuttosto, ficchiamoci in testa che l’emigrazione (ormai sui livelli del dopoguerra) è un nostro problema almeno quanto l’immigrazione. Anzi, visto che importiamo operai e esportiamo ingegneri, molto di più

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