venerdì 29 dicembre 2017

Sicurezza! Sicurezza!

Sicurezza di essere ingannati, più che altro, se si bada agli spacciatori di paura. Per rendersene conto, basta dare un’occhiata all’Annuario Istat 2017. E’ appena uscito e riporta i dati completi del 2016. Cifre che confermano come i reati siano in continua diminuzione. L’anno scorso, in particolare, sono stati il 4,5 % in meno che nel 2015. Sono calati i furti (del 7 %) e le rapine (del 10,6%). Sono diminuiti gli stupri (del 6 %) e le lesioni (del 3,2%). Tra i pochi reati in aumento (con le estorsioni) ci sono le truffe e frodi informatiche. D’altra parte uno dei miei poeti popolari preferiti canta che “il diavolo si veste come quelli delle assicurazioni”. Un discorso particolare va fatto per gli omicidi. Sono diminuiti anche loro (dell’1,3%) e sono stati 396; un quinto di quelli di vent’anni fa e, rispetto alla popolazione, meno di un decimo di quelli che accadevano nell’Italia dei nostri nonni. Detto altrimenti, siamo diventati uno dei paesi più sicuri d’Europa. Gli inglesi, che non si sognano neppure di parlare d’emergenza sicurezza, corrono molti più pericoli di noi. Anche la Finlandia, per tutti un paradiso d’ordine o quasi, è statisticamente più pericolosa dell’Italia. Statistiche che, però, non interessano alla nostra peggior politica. Né queste, né, tanto meno, quelle che dimostrano come non vi sia la minima correlazione tra criminalità e immigrazione. Stiamo parlando di forze che non hanno il minimo progetto strategico; i cui esponenti, sui temi come l’economia, infilano una castroneria dopo l’altra. (Avete presente quelli che chiedono dazi doganali mentre la nostra bilancia commerciale macina record?) Gli americani (a proposito: nella sola Chicago, nel 2016 ci sono stati poco meno di 800 omicidi: il doppio che in tutt’Italia) parlano di one trick pony, di cavallo che conosce un solo trucco, per dire di chi non sa che ripetere sempre le stesse cose. I capipopolo della nostra pseudo destra sono asini che sanno ragliare solo di sicurezza e immigrazione. (Peraltro sempre senza il minimo progetto realizzabile). Ragli la cui altezza non ha nulla a che vedere con la realtà. Destinati a un elettorato già spaventato da un sistema informativo pronto pur di vendere una copia in più, a inventarsi continue emergenze; a strillare un titolo in prima pagina a ogni delitto, con l’immancabile indicazione della nazionalità del sospettato, se si tratta di uno straniero. Pessimo giornalismo e pessima politica, d’altra parte, vanno a braccetto: fanno mercato della stessa paura. E a braccetto, un raglio dopo un titolone, finiscono per scippare il voto di tanti.
P.S. Ci sarà sicuramente chi torcerà il naso, davanti ai dati dell’Istat, e parlerà del suo appartamento svaligiato, del conoscente pestato o del conoscente di conoscenti rapinato. Se ha la mia età, lo invito a tornare ai nostri bei vent'anni. Lasci pure perdere terrorismo e mafia. Cerchi di ricordare le rapine in banca, i rapimenti, i furti d’auto, gli scippi in motorino .... Siamo cresciuti, altro che storie, in un paese molto più violento di quello di oggi. Tutti in giro con l’autoradio sotto il braccio (e nonostante questo ci si ritrovava con i finestrini sfasciati) e con interi pezzi di città in cui non potevamo andare perché, di fatto, vietati ai “civili”.

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