giovedì 14 dicembre 2017

Il cuore poetico d'Italia.


Mi guardano strano, i miei ragazzi, quando dico loro che Brescello è sott’acqua. Non ci sono morti, per fortuna, e non capiscono perché sia tanto emozionato. Colpa mia. Non perché li ho voluti europei; cittadini del mondo. Ho insegnato loro anche ad amare l’Italia, se per quello. Non Italien, la spiaggia infinita su cui splende sempre il sole. Non Italy, con il Colosseo circondato dai colli toscani, da qualche parte tra Venezia e Capri, dove un popolo spensierato vive sotto un cielo sempre azzurro. Ad amare proprio Italia, che resta bellissima, ma ha qualche ruga e tante cicatrici; dove può piovere e nevicare, ci sono fabbriche e uffici, e dove la gente sgobba quanto e più che in qualunque altro posto. Italia che ha un’anima, ma che a volte se ne dimentica. Italia che ha un cuore che, però, e questa è stata la mia mancanza, non ho mai spiegato loro dove cercare. Dove si trova per me.
Per rimediare ho levato la polvere dell’infanzia da uno dei miei ricordi più belli.
Una serata d’estate. Per forza: se ci fosse la scuola non potrei essere lì, sul divano con mamma e papà. Alla televisione danno un film. Deve essere già vecchio; lo intuisco, anche se non ho neanche dieci anni. Capisco poco altro, a dire il vero. Non so cosa sia una casa del popolo; non capisco neppure perché il compagno Peppone sia un compagno. L'attore che fa il prete però è Fernandel, e a me piace Fernandel. Non come Franco e Ciccio, ma mi piace: ha una faccia che fa ridere. Soprattutto ridono mamma e papà. Sì, anche papà che non ride mai. Ridono loro ed io, in mezzo a loro, sono in paradiso.
I miei ragazzi mi sorridono, invece. Pensano che stia diventando vecchio. Diciamolo: un po’ rincoglionito. Mi spiego meglio. Ricordo loro la situazione politica del dopoguerra. Torno il palloso padre di sempre. Non so se li rassicuri. Gli racconto di Giovannino Guareschi e, a grandi linee, la trama dei suoi libri e dei lungometraggi che ne sono stati tratti. L’Italia è il paese dei mille campanili, concludo, ma il campanile di Don Camillo è nella memoria di tutti gli italiani. Perlomeno di tutti quelli che hanno la mia età. “Immagino che per qualcuno quei film trasudino buonismo o vai a sapere cosa, ma hanno fatto di Brescello l’incarnazione di una certa idea, o sogno, del nostro paese. Il cuore poetico dell'Italia, appunto. Della poesia popolare, l’unica che conti veramente.”

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