martedì 26 dicembre 2017

Supponenza, ignoranza e, soprattutto, codardia


stanno dietro la mancata approvazione della legge sullo ius soli (e alle tragedie degli ultimi cento anni della nostra storia). Il razzismo? Ormai c’è, eccome, ma in fondo è solo un altro prodotto di quell'ignoranza. Secondo una statistica Ocse di un mese fa, siamo il paese del mondo sviluppato con la più alta percentuale di analfabeti funzionali. Il 47% di noi non è in grado di capire un normale articolo di giornale. Un dato che spiega, tra l’altro, l’opposizione di tanti alla legge in questione. Eroici cittadini disposti a manifestare in difesa della Patria invasa dalle partorienti, ma, basta sentire i loro commenti, senza sapere nulla delle norme che tanto esecrano. Fratelli d’Italia pronti alla morte, insomma, ma non a leggere una proposta di legge. Proposta che, però, nessuno ha spiegato loro. Non con la semplicità che sarebbe stata necessaria. In questo ha, appunto, giocato la supponenza. Le legge sullo ius soli, così come sarebbe dovuto essere approvata, è un atto di civiltà minimo. E’ a un tempo giusta e necessaria. Necessità e giustizia che temo si sia pensato fossero auto-evidenti. Non lo erano e non lo sono, in un paese dove domina la disinformazione. Dove cittadini poco propensi a verificare le fonti (bell’eufemismo) sono pronti a credere alle peggiori bufale. Cittadini che non brillano per cultura e preparazione, ma che non vanno trattati dall’alto in basso. Che vanno rispettati e, nel rispetto, convinti. E’ una sfida, sul fronte della comunicazione, che deve saper affrontare chiunque voglia cambiare lo stato delle cose. Buone e belle le sue idee ma inutili, se di questa bontà e bellezza gli elettori non sapranno nulla. Una sfida che le forze progressiste hanno finora perso. Non ha la minima intenzione di affrontarla, invece, il “nuovo” che avanza. Nuovo che sa d’antico qualunquismo. 
Intendiamoci, il PD poteva fare di meglio. E molto. I ventinove senatori piddini assenti, poi, non vanno scusati. Sono personalmente responsabili del proprio comportamento e i loro nomi andrebbero comunicati agli elettori, perché ne traggano le dovute conseguenze. L’assenza, in blocco, di tutti i senatori del M5S ha tutt’altro carattere. E’ una precisa scelta politica. Anzi la solita non scelta di un mo’ vi mento costituzionalmente, ontologicamente, incapace di assumere una qualunque posizione rischi di fargli perdere anche un solo voto. Immagino che gli apologeti del grillismo saranno prontissimi a ripetere le patetiche dichiarazioni rilasciate dai senatori del M5S. Evitino. Una volta di più il mo’vi mento si è schierato con il peggio della destra. Un po’ per opportunismo (ma neanche Andreotti …) e molto, a quella si torna, per codardia.

Nessun commento:

Posta un commento