lunedì 29 gennaio 2018

Giornata della memoria, ricordatevi di andare a pijarlo in c....

L’ha scritto sul suo profilo Facebook Cristina Bertuletti, sindaca leghista di Gazzada Schianno, comune di cinquemila abitanti (non proprio un buco) in provincia di Varese. Sindaca, eh. Organo locale dello Stato, con la fascia tricolore e tutto quanto. Rappresentante della Repubblica nata dalla Resistenza. Repubblica e Resistenza in maiuscolo, per me. Ciarpame da gettare, per lei, che approfitta delle libertà repubblicane, oltre che per farsi beffe dell'Olocausto, per inneggiare su quella sua pagina a dux lux. Frasi che non dovrebbero sorprenderci. Le radici naziste dell’immaginario leghista, tra riti celtici ed elmi con le corna, sono sempre state evidenti. Il motto nazista blut und erde, terra e sangue, avrebbe potuto già essere quello della Lega delle origini. Terra, sangue e ciclopica stupidita di elettori presi in giro da un branco di mattocchi di paese. Dall’Umberto e soci che si erano risolti la vita inventandosi il partito giusto, per quelle zone, nel momento giusto. Un’ottusità che, però, è diventata altro. Si è fatta sempre più volgare, spudorata e feroce. Tanto da farmi capire cosa intendesse Benedetto Croce quando parlava del fascismo come di un’invasione degli Hyksos; di una mutazione genetica, se volete, capace di rendere irriconoscibile una società. Sfigurata al punto da lasciarmi senza parole, nonostante usarle sia il mio mestiere. Mentre anche il futuro governatore della Lombardia (secondo i sondaggi) blatera di difesa della razza, riesco solo a rivolgere agli elettori leghisti un invito e una domanda. Guardatevi una buona volta allo specchio. Volete davvero essere quella ... quella roba lì?

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