lunedì 5 marzo 2018

Mutazione antropologica.


Cambio di paradigma. Il successo di M5S e Lega sta facendo scrivere cose del genere. E che si inaugura una nuova epoca. E che la sinistra ha davanti decenni di opposizione. Cose che leggo e che mi lasciano perplesso. Non ho la minima pretesa di conoscere il futuro. Ricordo il passato però. Ricordo che nel 1936, dopo la conquista dell'impero, l'Italia era diventata quasi totalmente fascista. I fuoriusciti italiani in Francia, addirittura, scrissero una lettera di congratulazioni a Mussolini. Tra i pochi che non la firmarono, perché uno con quel carattere non poteva certo farlo, ci fu Sandro Pertini. 
Italia tutta fascista nel 1936, ma fascismo già in crisi di consensi nel 1940, alla vigilia dell'entrata in guerra. Che aveva avuto un ritorno di popolarità, anzi, proprio per aver fatto qualcosa di così poco "fascista" come restarsene, fin lì, fuori dal confitto. Questo, senza neppure voler dire di quel che accadde cinque anni dopo, il 25 aprile. Non vorrei portasse male, visto quel che accadde prima, e in fondo non serve. Per capire quanto poco durino le svolte epocali nel nostro paese, basta guardare a quel che è successo al PD e al suo segretario in questi ultimi e pochi anni.  Una constatazione cui mi permetto di aggiungere un consiglio. Prima di salire sul carro del vincitore, magari affettando improvvise folgorazioni e fulminee intuizioni di una realtà dipinta per tutta nuova, controllate bene: potrebbe essere pieno di sterco.


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