mercoledì 28 marzo 2018

Spero.


Grazie a quei ragazzi spero.
Tra noi e loro c’è l’Atlantico, eppure la loro luce è tra le poche che illumini questa notte. Li avrete visti. In ottocentomila solo a Washington. A protestare per chiedere leggi più severe sulla vendita delle armi. Uniti da un movimento spontaneo sorto dopo l’ultimo massacro in una scuola superiore. Capaci di organizzare, nel frattempo, manifestazioni in altre ottocento città. Contro la politica, dicono i commentatori, che non vogliono etichettarli. Contro la potentissima NRA, l’associazione dei fabbricanti e produttori di armi, che con le sue donazioni si è comprata il Partito Repubblicano, in pratica. Contro il partito di Donald Trump, detto altrimenti. Alla faccia di chi vorrebbe che ci siano i giovani dietro l’ondata populista che sta scuotendo l’Occidente. Ragazzi che in America, a quanto dicono le inchieste, non vogliono la “destrutturazione dello stato organizzato”, ma sognano il suo esatto contrario: degli Stati Uniti più simili all'Europa. A quello che era l’Europa fino a ieri e che ha descritto loro il vecchio Bernie. Con questo, non voglio dire che le loro rivendicazioni si tradurranno necessariamente in voti per i democratici. Il loro “sentimento”, però, è quello. Lo stesso del milione di donne che ha marciato subito dopo l’elezione di Trump. Lo stesso che, ne sono certo, spazzerà via la maggioranza repubblicana nelle prossime elezioni di metà-mandato. Una voglia di apertura, e non di chiusura, di corsa verso in futuro e non di ritorno al passato, che arriverà anche da noi; che farà sembrare decrepiti quelli oggi si spacciano per nuovi. Non me lo fanno dire delle doti profetiche che non ho. Solo ricordo che il ’68 è nato tra il 1963 e il 1964 e non nel centro di Parigi o di Praga ma sui prati di Berkeley. Anche allora come risposta a problemi apparentemente solo americani (la segregazione razziale e la guerra in Vietnam). Sempre a un oceano di distanza. Un Atlantico che, però, si è fatto ancora più stretto.

1 commento:

  1. La gioventù ha dalla sua uno sguardo lungo sul futuro, basta solo che noi non lo inquiniamo con la nostra saccenza di saper vedere oltre. Il tuo dire mi piace, come sempre. A noi tocca vigilare, a loro vivere.

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